La forma più conosciuta e diffusa di festival è quella musicale. Sviluppatasi nel corso del XX secolo a partire dalla seconda metà degli anni ’50, ha avuto una prorompente fioritura in concomitanza con i movimenti studenteschi del ’68, raggiungendo l’apice del successo con il famosissimo festival di Woodstock tenutosi negli USA nel 1969.
La popolarità di queste manifestazioni è da ricercarsi non solo nella qualità artistica dei musicisti che ogni anno calcano i loro palchi, ma anche nella nella capacità di aggregare e diventare poli di divertimento.
La prima testimonianza di un evento simile ai festival a cui siamo abituati in realtà risale ai tempi dell’antica Grecia. Durante le manifestazioni sportive organizzate nel Peloponneso, non era raro trovare accompagnamenti musicali con balli e danze, vino e birra, insomma qualcosa di non troppo dissimile da ciò che facciamo oggi. Con un balzo di oltre 2 millenni, arriviamo al primo festival di una certa rilevanza, il Newport Jazz Festival, tenutosi nel 1954 con la straordinaria partecipazione di Billie Holiday.
Il primo festival rock si tiene in California nel 1967 ed è il celebre Monterey Pop Festival: Jimi Hendrix e Bob Dylan si esibiscono di fronte a una folla di giovani che reclamano il loro posto nel presente. È a tutti gli effetti l’anticamera di Woodstock, che arriverà due anni dopo e sarà un inaspettato e clamoroso successo, la summa di tutte le esigenze e le urgenze di quel tempo: il rock’n’roll, l’amore libero, gli hippie, i movimenti pacifisti, i migliori musicisti della nuova generazione.
Cosa sia stato Woodstock non è difficile intuirlo perché ancora oggi, quando ne parliamo, ci rendiamo conto della straordinarietà dell’evento: quasi mezzo milione di persone assiepate in nome del motto “peace & love” per godersi i concerti dei loro idoli, presenti e futuri: Carlos Santana, Joe Cocker, David Crosby, Joan Baez, Ritchie Havens, Canned Heat, Paul Kantner, Sly Stone, Grateful Dead, Janis Joplin & The Kozmic Blues Band e ancora lui, Jimi Hendrix, si esibiscono per quattro giorni di fila nella piccola città di Bethel, nello stato di New York.
Qualcosa in quei giorni ha reso ancora più magica l’atmosfera: forse il fango causato dalla pioggia incessante delle prime ore, forse le droghe consumate in abbondanza in un clima che definire libertino è quanto meno riduttivo, fatto sta che ogni minuto di Woodstock è rimasto scolpito nell’immaginario di tutto il mondo, esaltando definitivamente lo spirito di una nuova generazione pronta a rompere ogni schema.
Tutto può riassumersi nella meravigliosa esibizione dal vivo di Jimi Hendrix, immortalata in video e tuttora un monumento alla musica rock del XX secolo, un’esplosione di suoni e carisma, un modo di suonare unico, la consacrazione di un mito senza tempo.